Compositore. Studiò con G. Greco al conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo ed esordì come operista a Napoli nel 1708. Almeno dal 1711 entrò al servizio del principe di Darmstadt Filippo d'Assia e nel 1713 al servizio dell'ambasciatore di Portogallo a Napoli. Dal 1715 al 1722 fu maestro al conservatorio di Sant'Onofrio e contemporanemente apprezzatissimo maestro privato di canto; suoi allievi furono alcuni dei maggiori cantanti del Settecento come i castrati Farinelli e Caffarelli e il soprano Regina Mingotti. Dal 1726 al 1733 fu maestro dell'Ospedale degli Incurabili a Venezia; poi, non avendo ottenuto il posto di maestro in S. Marco, si trasferì (1733-36) a Londra, chiamato dal partito italianizzante che oppose le sue opere, splendidamente eseguite da un insieme di grandi cantanti italiani, a quelle di Händel. Dopo un nuovo soggiorno a Napoli (dove fu maestro del conservatorio di Sant'Onofrio) e a Venezia (dove insegnò all'Ospedaletto), seguì l'ambasciatore veneziano a Vienna e successivamente a Dresda, dove dal 1748 al 1752 diresse la cappella di corte. Trasferitosi di nuovo a Vienna, dove ebbe tra i suoi allievi J. Haydn, tornò a Napoli nel 1760; qui, dopo una breve permanenza come insegnante del conservatorio di Sant'Onofrio, visse in strettezze gli ultimi anni di vita. Musicista di vasta e raffinata cultura, P. è uno dei maggiori rappresentanti dell'ideale melodrammatico metastasiano. La sua musica è caratterizzata da una chiarezza di segno e da un equilibrio formale di stampo quasi neoclassico, senza che, tuttavia, le ragioni espressive siano mai sacrificate a remore formalistiche. Espertissimo conoscitore della voce, dedicò particolare cura anche all'accompagnamento orchestrale delle sue opere. La sua fama è legata alla produzione teatrale, che ancora oggi, tuttavia, attende di essere studiata criticamente; essa comprende una sessantina tra melodrammi (Berenice, 1718; Ariadne in Naxus, 1733; Enea nel Lazio, 1734; Polifemo, 1735), intermezzi, serenate (Festa di Imeneo, 1736) e feste teatrali. Importanti anche la produzione religiosa e sacra e la musica da camera vocale, nella quale emergono una serie di raffinatissime cantate su testi di P. Metastasio. Di alto livello stilistico sono, infine, le sue composizioni strumentali, comprendenti 6 sonate a tre, 6 sonate per due violini e due violoncelli, dodici sonate per violino e basso, un concerto per flauto e uno per violoncello, sonate per cembalo e organo.